mercoledì 28 ottobre 2015

Cenni Storici

Tutto inizia 3mila anni fa, quando la 3 città al mondo inizia a sorgere non in America, non in Asia o in Africa, ma nell’attuale Europa, a sud d’Italia, in quel Mini Canyon che oggi è la Murgia Materana. La città è stata scavata nella pietra locale, morbida e facile da lavorare così da consentire ai primitivi nostri antenati di dormire e ripararsi dalle intemperie nelle grotte umide e fredde. Quando poi, la pietra, in profondità è diventata più dura, i cittadini hanno deciso di spostarsi dall’altro lato della Murgia costituita dagli attuali Sassi. Il quartiere è formato da una serie di case, l’una sopra l’altra, scavate nella roccia, all’interno della quale, fino agli anni 50 del 1900 hanno vissuto in condizioni misere e di povertà i materani. E’ così che li descrive Carlo Levi in “Cristo si è fermato a Eboli” come una comunità povera e malfamata, dove i bambini che vivevano nei vicoli, per strada, erano malnutriti, magrissimi e ricoperti da mosche per le scarse condizioni igieniche. Matera è stata definita, per questo motivo, vergogna d’Italia, fino a quando De Gasperi, dopo una visita nella città, ha deciso di sfollare il quartiere Sassi e costruire dei borghi. I Materani, ormai affezionati alle loro case umide, sporche, povere e agli animali con i quali avevano convissuto fino ad allora, sono stati costretti ad abbandonare il quartiere e a non ritornarci mai più, provando disprezzo e anche brutti ricordi legati ad un periodo difficile della loro vita.
C’è stato chi invece, nel 1993 non ci ha visto una maledizione, bensì una benedizione, una fortuna e un’occasione di rinascita quando, in quell’anno è stata classificata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e ha ridato vita, ha donato luce e profumo, dopo 40 anni ai Sassi. Grazie ad opere di ricostruzione e di ristrutturazione oggi i Sassi sono un luogo visitato da cittadini del mondo, visitato ogni giorno da chi apprezza il panorama che vede ma soprattutto sono diventati orgoglio per i cittadini materani e orgoglio per tutti quelli anziani che per anni ne hanno provato disprezzo. Matera vanta oggi il titolo di Capitale della cultura 2019, un titolo che rappresenta un riscatto per quegli anni di abbandono ma soprattutto rappresenta rispetto nei confronti dei nostri nonni che hanno dato vita a tutto quello che Matera è oggi, un luogo profondo ricco di pace, silenzio e dalle cui cave proviene il suono della storia.

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